MODEL STORE 85

MODEL STORE 85

Trasformare la passione per il modellismo in un’attività professionale

 

 

 

Pasquale Sibilio vive in provincia di Brindisi e ha avviato un’attività piuttosto singolare, con una grande dose di pazienza e di senso della misura: doti importanti, per un imprenditore.
Infatti Pasquale ha trasformato una passione che si porta dietro fin da ragazzino, quella del modellismo, in un lavoro: sceglie con cura i migliori modellini statici di automobili che riesce a scovare fra rivenditori e produttori sparsi ovunque, li raduna sul suo negozio online e li rende disponibili in modo comodo e trasparente ai collezionisti italiani. Il sito è agile da visitare: per ogni pezzo sono disponibili fotografie e dati tecnici. Il senso della misura di cui parlavamo? Consiste nella decisione di partire solo e unicamente con il modellismo di automobili: meglio scegliere un settore specifico e dimostrare la propria competenza e professionalità in quello, prima di espandersi. Partire a raffica con ogni tipo possibile di modellino (aeroplani, camion, navi, mezzi militari…) sarebbe un passo troppo lungo, difficile da gestire quando il business è all’inizio. Ma lo sguardo si allunga già verso il futuro, verso la prospettiva di un ampliamento solido e costante.
Le poche eccezioni nel catalogo (un paio di caterpillar e di camion) sono un ponte verso quel futuro. Nell’attesa, modellini automobilistici di ogni marca e modello fanno bella mostra di sé sul sito di Model Store 85, per i visitatori con cui Pasquale condivide la sua passione.

 

Com’è nato il tuo interesse per il modellismo?

Sono cresciuto fin da piccolo fra automobili e motociclette, quindi per me era normale vivere in un mondo fatto di motori, carrozzerie, telai e pneumatici. Nel momento in cui sono venuto a contatto con il mondo del modellismo ero, per così dire, già formato, e la passione è arrivata praticamente subito. Ho imparato a muovermi nell’ambiente del collezionismo e a conoscere i diversi modelli e i diversi produttori.

Talmente bene da farne un mestiere.

Esatto, più o meno da un anno a questa parte. Seleziono da vari produttori i modelli che trovo meglio realizzati o più appetibili per il mercato, e li rivendo mediante il sito che ho fatto realizzare da IdexaWeb qualche tempo fa.

Come vengono realizzati questi modelli in scala?

Si parte da una scansione del veicolo vero e proprio, poi si costruiscono gli stampi per la produzione in serie dei modelli. I materiali utilizzati sono il metallo oppure la resina, in entrambi i casi con l’aggiunta di parti in plastica o gomma.

C’è una grossa differenza qualitativa, a seconda del materiale scelto?

No, il fattore fondamentale da cui dipende la qualità del modello è la fedeltà all’originale, il livello di riproduzione dei dettagli che viene raggiunto. Per quel che riguarda i materiali, la differenza consiste nel fatto che un modellino in resina non è mai apribile, invece uno in metallo può esserlo.

Per “dettagli”, intendi le parti più piccole e difficili da riprodurre? Maniglie, fanali…

Sì, ma non è solo questione di riprodurli bene, c’è anche tutto un discorso di attenzione ai diversi modelli di automobili e a come si sono evoluti nel tempo. Per esempio ci sono diverse Alfa Romeo che hanno subito delle modifiche: in base agli anni di produzione sono cambiati lo scudo frontale (largo o stretto), la mascherina, le maniglie, i cerchi. Il collezionista attento esige molta precisione su questi aspetti.

La qualità nella riproduzione dei dettagli dipende anche dalla scala in cui i ve

icoli sono riprodotti, immagino.

Certamente. La scala che personalmente prediligo è la 1:18, perché a mio avviso rappresenta il miglior punto d’incontro possibile fra la cura del dettaglio e l’accessibilità in termini di prezzo. Modelli realizzati in scale più piccole sono ovviamente meno dettagliati e costano molto meno, mentre, al contrario, quelli realizzati in scale come la 1:8 o la 1:10 offrono moltissimo in termini di attenzione a ogni minuzia, ma poi finiscono per costare troppo. O almeno, troppo se vogliamo rivolgerci a un mercato che non sia esclusivamente di nicchia e riservato a collezionisti danarosi.

I modelli che tu vendi sono tutti già pronti o vanno montati?

Tutti già pronti. Mi piacerebbe, in futuro, commercializzare anche i modellini da costruire, ma per adesso mi concentro sulle riproduzioni che vengono realizzate per essere direttamente esposte.

Il catalogo del sito presenta per la stragrande maggioranza automobili, con qualche spazietto dedicato ai caterpillar o ai camion.

In realtà, il mondo del modellismo comprende di tutto: carri armati, navi, aerei, elicotteri, autoarticolati, monoposto da corsa, motociclette… io, avendo avviato la mia attività da poco, ho scelto un settore specifico con cui iniziare. Però vorrei, appena possibile, allargare il campo ad altri generi di modelli. Diciamo che i camion e i caterpillar sono piccole eccezioni, rispetto al resto del mio catalogo, con cui sondare il terreno.

Questo vale anche per le figurine di esseri umani?

In parte. Le figurine possono già essere posizionate dai collezionisti nelle vetrinette insieme ai veicoli, per costruire piccoli diorami o comunque rendere l’esposizione del veicolo un po’ più viva, meno statica.

A quanto ho capito, hai pensato da subito a questa attività come orientata sul web.

Sì, l’ho sempre intesa come adatta all’e-commerce: non ho mai neppure immaginato di aprire un negozio fisico. Prima di lanciare il sito, gestivo l’attività sui social, ma devo riconoscere che un proprio sito internet, dotato di un e-commerce agile ed efficiente, dà al cliente tutta un’altra sensazione di fiducia, è più professionale.

Come ti sei mosso per la progettazione del sito?

Ho frugato online, sentito diverse web agency e infine ho scelto IdexaWeb perché mi ha accolto con un approccio più chiaro, più trasparente rispetto ad altre, che talvolta non erano sempre cristalline nelle spiegazioni e nelle prospettive che potevano offrirmi. Con IdexaWeb ci siamo capiti subito, e tutto ciò che hanno detto è stato poi mantenuto.

Quindi i clienti si trovano bene con l’e-commerce? Tendono a essere soddisfatti di quel che vedono sul sito o ti contattano per ulteriori informazioni o richieste?

Direi che il cliente medio tende ad arrangiarsi: individua quello che cerca, esamina bene la foto e procede all’acquisto, insomma va spedito. Tant’è vero che, nella maggior parte dei casi, tende a non registrarsi al sito, pur avendone la possibilità. La registrazione sembra interessare una piccola percentuale di clientela, quella in assoluto più fedele e più appassionata. I contatti (via email, form o telefono) arrivano soprattutto dai clienti che vogliono rivolgermi qualche richiesta: un modello che non trovano nel catalogo, una marca a cui sono particolarmente affezionati…

C’è un “cliente tipo” o il fenomeno del collezionismo di questi modellini è trasversale a diversi tipi di persone?

Decisamente trasversale: si va dal maniaco del mondo dei motori fino al sentimentale che vorrebbe il modellino, che so, della vecchia automobile del bisnonno.


Per la promozione dell’attività come ti organizzi?

Mediante i social. Posto dei brevi video su Tik-Tok e su YouTube, ma il grosso passa attraverso Instagram e Facebook, probabilmente i più vicini, in termini anagrafici, ai miei potenziali clienti. Diciamo che lì sono più attivo, anche se la promozione, si sa, non basta mai!

Quali prospettive individui per il futuro?

In quello più immediato, stabilizzare l’attività e ampliare un pochino la scelta dei prodotti. Se invece penso a un futuro più lontano, vorrei arrivare, prima o poi, a trattare l’intero mondo del modellismo… dallo scooter alla portaerei! Certo la mia passione più grande resta il modellismo automobilistico, ma voglio puntare oltre. Il che è poi anche il motivo per cui, da subito, ho scelto un nome onnicomprensivo come Model Store 85 e non cose come Model Car, o Auto Model, o altro del genere. Insomma, fin dall’inizio ho pensato di allargare il campo, non di restringerlo.

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Intervista a cura di Velma J. Starling